Il personaggio del giorno nella conferenza stampa alla Cittadella dello Sport è il difensore Nicolò Brighenti. L’acquisto in corsa, a mercato chiuso. Per lui sabato al ‘Benito Stirpe’ contro il Palermo, al 18′ della ripresa, il ritorno al calcio vero, quello da vivere per i tre punti, dopo 9 mesi di assenza. Un infortunio alla spalla e un problema fisico gli avevano spostato l’asticella del ritorno tra gli effettivi di mister Longo.
Nicolò, ti va riconosciuta una grande forza d’animo che ti ha fatto superare delle criticità in passato e questo significa che hai dei valori morali importanti. Parliamo di calcio giocato: ritieni che la partenza razzo del Frosinone ci abbia fatto dimensionare probabilmente al di là dei meriti stessi della squadra? Ma come ha detto bene Longo, se non eravamo fenomeni prima, non siamo dei brocchi adesso. Quali sono le nostre possibilità per quanto riguarda il discorso dell’alta classifica?
“Io penso che la serie B negli ultimi anni ci abbia abituato ad un certo equilibrio. E’ stato detto e ridetto: almeno 10 squadre possono ambire a traguardi importanti ed alla promozione diretta e il Frosinone è tra queste. E’ chiaro che sulla base di 42 partite ci siano degli inevitabili saliscendi. Con strisce positive dove tutto funziona a meraviglia e momenti negativi. Ed è fisiologico. Ma dobbiamo essere bravi nel momento in cui arrivano meno punto a lavorare per tornare a salire, per rientrare nel quadrante positivo dei risultati”.
Una premessa: siamo certi che il tuo rientro possa essere una manna per il Frosinone sia dal punto di vista tattico, tecnico che caratteriale. Sei un elemento di esperienza, che in campo si fa sentire. In un momento in cui non si possono formulare sentenze definitive né tantomeno si possono fare processi, si deve considerare anche che questa piazza vede i fantasmi dell’anno scorso. Cosa ti senti di dire ai tifosi?
“Posso capire i tifosi dopo 4 risultati che non arrivano. Ma bisogna essere umili e sinceri nel dire che nessuno in B vince ogni partita e nessuno è mai riuscita a vincerla a mani basse. Sappiamo dei nostri limiti, sappiamo che dobbiamo migliorare. E’ chiaro che la gente vada indietro con la mente ma noi dobbiamo pensare a questo campionato, quelle cose fanno parte del passato. Per noi la cosa importante è che ci deve essere il massimo dell’impegno e questo è inevitabile, noi lavoriamo tutti i giorni per cercare di fare il massimo. Poi è ovvio che a volte non basta e bisogna fare qualcosa di più”.
E’ stato detto della tua personalità. Ora parliamo dell’aspetto più prettamente di natura tattica. Il tuo ruolo naturale è difensore destro dei tre, puoi giocare anche da centrale nella difesa a quattro o esterno di centrocampo?
“In carriera ho ricoperto un po’ tutti i ruoli, sia nella difesa a tre da centrale di destra e di sinistra che nella difesa a quattro. Al di là di questo credo che sia tutto relativo, il mister decide e dove mi vede meglio mi impiega”.
Domenica scorsa quando sei entrato contro il Palermo sei sempre andato a piazzarti sulla mezz’ala. E’ un movimento che tu fai in maniera naturale o te l’ha detto Longo?
“Nelle mie caratteristiche sono portato ad uscire sulla mezz’ala ma è quello che mi ha chiesto il mister. Penso che mi abbia inserito in quel momento proprio perché aveva bisogno di un giocatore di quelle caratteristiche in quel momento”.
Si dice che lo scorso anno ci fosse stato Brighenti il Frosinone sarebbe stato in A. Ma non perché i tuoi compagni non sono stati all’altezza ma anche perché tu avevi un rapporto particolare, di conoscenza con mister Marino.
“E’ un dubbio che potrà rimanere a tutti, fa anche sorridere. E’ difficile dare una risposta. L’unica cosa è che ora abbiamo a disposizione questo campionato, sono tornato con tanta voglia di giocare dopo un anno davvero difficile. E allora pensiamo al futuro”.
A proposito di futuro prossimo, c’è la Salernitana. Troverete un ambiente caldo. Ma come sempre un eccesso di euforia potrebbe rivolgersi in danno della squadra che ne sta beneficiando in questo momento?
“Noi dobbiamo preparare la partita allo stesso modo. Mi aspetto una squadra ostica, molto fastidiosa che sa metterti in difficoltà, ha un pubblico molto caldo dalla sua parte. Ma in questa B le partite sono tutte ostiche, sappiamo benissimo che ci attende una battaglia”.
Torniamo per un attimo ai problemi di queste ultime settimane. Sono più legati ad un aspetto tattico o mentale?
“Gli aspetti tattici sono relativi, quando sbagli atteggiamento l’aspetto tattico è sempre secondario. Noi dobbiamo sempre farci trovare pronti sotto l’aspetto mentale. Al resto, all’aspetto tattico, ci pensa il mister. Noi dobbiamo seguire lui in tutto e per tutto”.
Una domanda diretta: giochi?
“Due giorni di allenamento finora ed è veramente presto per dirlo”.
Come è stata la risposta delle gambe dopo una assenza così lunga?
“La condizione si recupera appieno solo giocando. Importante è rientrare in campo e fare il pieno di adrenalina che ti aiuta certamente”.
Autore: Giuseppe Bottone
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