Se non è l’ultima chiamata, poco ci manca. Di sicuro le trasferte in programma oggi a Salerno e sabato prossimo a Pescara sono decisive per il futuro di mister Marino, che dopo aver racimolato la miseria di cinque punti (senza nemmeno una vittoria) in sette giornate deve necessariamente invertire la rotta. Il tecnico siciliano fa leva sull’orgoglio dei propri giocatori, stimolati positivamente dall’incontro avvenuto domenica mattina col gruppo Curva Ovest Ferrara. È chiaro però che qualcosa dovrà pure cambiare a livello tattico, perché 10 gol subiti nelle ultime quattro partite sono davvero troppi per una squadra che punta alla promozione. Così, l’allenatore medita di tornare al 3-5-2, un modulo che dovrebbe garantire maggiore protezione alla difesa senza rinunciare a colpire l’avversario attraverso gli inserimenti dei centrocampisti e due punte di ruolo. Lo staff tecnico però deve fare i conti con una serie di assenze pesanti, in maniera particolare a centrocampo. Oltre allo squalificato Mora, resta indisponibile Missiroli e non sarà della partita nemmeno Strefezza. Oltre a Viviani, che comunque non sarebbe stato utilizzato. È possibile quindi che sulle fasce agiscano Dickmann e Sala, con Sernicola alternativa su entrambe le corsie. In linea mediana invece non si scappa: spazio a Segre, Esposito e Valoti, col figliol prodigo Murgia unico cambio disponibile nella zona nevralgica del campo. La buona notizia è rappresentata dal rientro di Ranieri, che in difesa dovrebbe giocare dal primo minuto assieme a Vicari e Tomovic. Anche in attacco ci sono pochi dubbi, con Asencio e Paloschi chiamati a ripetere la buona prestazione sfoderata a Vicenza prima della debacle con la Reggina.
La Salernitana è una squadra difficilmente decifrabile, figlia del calcio all’insegna della concretezza proposto da mister Castori. Contro ogni pronostico, dall’inizio del campionato i granata gravitano nelle primissime posizioni e puntano quantomeno a raggiungere i playoff per poi giocarsi tutto nel finale di stagione. La Salernitana lascia spesso e volentieri l’iniziativa agli avversari, rinunciando quasi a giocare per lunghi tratti del match. Non è certo il possesso palla l’arma con cui il tecnico marchigiano cerca di scardinare le difese di turno, preferendo chiudersi a riccio per ripartire in velocità sfruttando le caratteristiche dei propri giocatori. I granata hanno attraversato un momento molto difficile tra fine dicembre e inizio gennaio, con tre sconfitte consecutive e 10 reti al passivo. Successivamente si sono ricompattati centrando sette risultati utili (due vittorie e cinque pareggi), ma una Spal in palla avrebbe tutte le carte in regola per piazzare il colpaccio. Non resta che provarci, per rafforzare la posizione di mister Marino e rilanciare le ambizioni dei biancazzurri.
Autore: TS Redazione
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