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Il “sacrificio” di Ederson è prassi per una società che cerca conferme in A

di Maurizio Grillo

Diciamoci la verità: questo primo mese post campionato non ha fatto fare i salti di gioia ai tifosi. Il passaggio da un direttore sportivo esperto ad un giovane alle prime armi è stato argomento di discussione negli ambienti del tifo granata. Perdere Bonazzoli e Ranieri va un pochino in contrasto con la promessa di "puntare su giovani italiani di valore", così come dispiacerebbe se andasse via un leader come Djuric che ha caratteristiche quasi uniche nel nostro campionato. Non fa piacere nemmeno perdere un talento puro come il brasiliano Ederson, anche gli stessi Kastanos e Ruggeri potevano dare una mano. Ma attenzione: non ci iscriviamo al partito di chi è catastrofico a prescindere e riteniamo che ci si debba fidare della società e valutare tutto a settembre, non oggi che circolano nomi e fake news a ripetizione spesso per destabilizzare un ambiente che, per un anno, ha mostrato maturità e compattezza.

Iervolino è troppo intelligente ed ambizioso per non sapere che non basteranno giovani di prospettiva ma acerbi in una piazza come Salerno per vivere il campionato tranquillo che è stato promesso ai tifosi dopo la serata da infarto del 22 maggio scorso. Per cui i tifosi facciano i tifosi e i giornalisti facciano i giornalisti, bisogna aspettare le ufficialità senza grosse aspettative, ma anche senza inutili isterismi che non agevolerebbero il lavoro di un team che, è bene ricordarlo, è nel calcio da pochissimo tempo e può commettere qualche fisiologico errore. Aggiungiamo: non si passa dall'ultimo posto per 7 mesi alla lotta per l'Europa League in 24 ore. Ci vogliono tempo, calma, pazienza e organizzazione. E se ti chiami Salernitana, sei al quarto anno di A e devi pensare esclusivamente a salvarti è assolutamente fisiologico che un calciatore di livello chieda di essere ceduto e che la proprietà pensi di realizzare una plusvalenza. Tradotto: fa male, ma ci sta che Ederson vada all'Atalanta così come ci sta che la Salernitana provi a pescare tra i tanti giovani bravi che tra i nerazzurri sono di troppo, ma a Salerno potrebbero tornare utilissimi A patto, però, che siano a titolo definitivo.

Pensando a come eravamo messi l'anno scorso di questi tempi, con la paura di non essere iscritti ed un mercato inevitabilmente fatto con pochi soldi e gestito da trust, trustee, banche ed ex generali della guardia di finanza, è obbligatorio vedere il bicchiere mezzo pieno e siamo convinti che, ai nastri di partenza, i granata avranno una rosa di buon livello. La serie A è un patrimonio troppo importante per disperderlo in un amen dopo i mille sacrifici della passata stagione e pretendere una rosa al completo il 23 giugno, con un mercato fermo per tutti e un campionato che partirà il 15 agosto, è ingeneroso. Ribadiamo un concetto: nessun osanna a prescindere, ma Iervolino, Milan e De Sanctis devono avere tempo e modo di entrare in un meccanismo del tutto nuovo sentendo l'appoggio della gente. Perchè Salerno fa la differenza quando si limita a tifare e sostenere. Ad ognuno il suo, come si dice. Il tempo è galantuomo e saranno i risultati a dire se il modus operandi della nuova proprietà produrrà i risultati sperati. 


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