.

ESCLUSIVA TS - Scalise: "Mi avevano proposto di restare a vita, che rimpianto"

di Gaetano Ferraiuolo

Intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana, l'ex difensore granata Manuel Scalise si è soffermato anzitutto sul momento delicato che sta vivendo il calcio italiano: "Ci sono tante cose che non funzionano. Se volessimo soffermarci sui giovani che non vengono valorizzati, sui ragazzi che decidono di abbandonare lo sport perchè temono non prevalga il concetto di meritocrazia e su tante altre decisioni che sembrano controproducenti occorrerebbe una trasmissione televisiva apposita di un paio d'ore. Si sapeva benissimo che questo campionato, tra rinvii e assenza di tifosi, sarebbe stato molto diverso dagli altri. Ci sono limitazioni nelle liste che incidono negativamente, le società erano presenti alla riunione di inizio anno ed è inutile lamentarsi ora se non si sono opposte prima. Non so cosa accadrà sabato pomeriggio all'Arechi in occasione della partita tra Reggiana e Salernitana, è un qualcosa anche di nuovo per tutti quanti noi".

Sul momento vissuto dai granata: "Va detto che non è una Salernitana spettacolare, ma in questa categoria contano anche componenti come spirito di gruppo e organizzazione. Mister Castori, in categoria, ha sempre fatto bene anche in contesti non semplici. A Trapani ha sfiorato l'impresa calcistica. Certo, è prematuro e ingeneroso fare già paragoni con il passato. Sarà pur vero che in coppa Ventura perse 4-0 con il Lecce mentre la Salernitana attuale ha ben figurato a Genova, ma il calcio è totalmente cambiato a causa del Covid e gli accostamenti lasciano il tempo che trovano. So che c'è un certo malcontento da parte della tifoseria e mi dispiace tanto, so quanto la curva e l'Arechi possono dare alla squadra e, dunque, so quanto vengono penalizzati i giocatori senza la spinta della gente. Spero che si possa ricucire questo strappo e che i risultati possano essere la medicina giusta. Mi sento molto legato a quella città, il calore di Salerno non si trova facilmente in altre piazze d'Italia e spero che possiate coronare il vostro sogno di tornare in serie A. Il valore aggiunto? Tutino. Lo vedevo allenarsi ogni giorno a Cosenza, quando lavoravo per il settore giovanile, e so che è una garanzia per la categoria".

Infine l'angolo amarcord: "Ogni tanto ne parlo con mia moglie e dico che forse ho sbagliato a lasciare Salerno. Ebbi una proposta dal Mantova, al Nord, e feci una scelta di vita per avvicinarmi a casa e sistemare la famiglia. Ho una donna al mio fianco che ha sempre rispettato le mie scelte, ma aveva già detto no ad alcune richieste di lavoro e non mi sembrava giusto. Posso dirvi che il direttore sportivo Fabiani mi ha sempre dimostrato grande stima, sul tavolo c'era il contratto solo da firmare per chiudere la carriera a Salerno e diventare, in futuro, un dirigente. Attualmente faccio l'allenatore, chissà che un giorno non si possa chiudere questo cerchio e tornare lì sotto un'altra veste. Ovviamente con la Salernitana in A".


Altre notizie
PUBBLICITÀ