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EX GRANATA: Gabionetta festeggia il suo 34esimo compleanno a Salerno...

di TS Redazione
Fonte: La Città

“Salerno, dimmi che si sente...”. Quattro anni dopo, Denilson Gabionetta non ce l’ha scritto su una maglietta, quell’accorato invito a raccontare una passione lunga un secolo: stavolta vuol viverlo, quello che si sente quando un cuore ricolmo di saudade batte all’unisono col tamburo degli ultrà, il “ritmo do Brasil”, la samba straziante, romantica e malinconica dei figli del Vestuti. Di domenica 6, ad ottobre, nella Curva Sud dello stadio Arechi s’intravede una cresta che i tifosi conoscono bene: è quella di Gabio, “o dez” che nel 2015, di domenica 6, ma a settembre, infiammò la torcida granata con l’indimenticata doppietta all’Avellino. E con una maglietta, “dimmi che si sente”, che costrinse gli ultrà irpini a rimangiarsi la rivisitazione campana di quel “Decime qué se siente” che gli argentini, manco a dirlo, strillano in faccia agli odiati cugini verdeoro. Due sinistri, uno per Calvaresi, l’altro per Kutuzov: “o dez” li rivede, quei due gol davanti ai 22mila, mentre guarda il match col Frosinone. S’agita, scalpita, non sta fermo un attimo: le scalinate della Curva sono sabbie mobili per chi sogna d’indossare nuovamente una maglia granata e di scorrazzare alle spalle di Milan Djuric. Gabio è tornato in città: è arrivato il 4 sera, di venerdì, insieme alla sorella e al cognato, ed ha scelto di festeggiare il suo 34esimo compleanno, il 5 di ottobre, all’ombra dell’Arechi. “Salernitana Bersagliera”, c’è scritto sulla sciarpa che stringe tra le mani: in quell’appellativo c’è tutta la storia della Centenaria, il “Macte Animo!” che ha infiammato il Vestuti. Gabio arriva nel cuore della Sud: i tifosi lo abbracciano, gli si stringono attorno, pretendono selfie e autografi: «Quando torni?», gli domanda qualcuno; «Perché sei andato via?», chiede qualcun altro. Lui sorride: dice che gli piacerebbe tantissimo. E sostiene la Bersagliera dalla Curva.


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