.

PUCINO: "Panchina habitat nuovo per me, ma la Salernitana viene prima di tutto"

di Valerio Vicinanza

In questo scorcio iniziale di stagione la Salernitana ha variato molto sugli esterni, dove la rotazione degli interpreti ha fin qui penalizzato Raffaele Pucino, che ha totalizzato poco minutaggio e scalpita per una maglia da titolare. Il terzino ex Vicenza, ospite ieri sera negli studi di Telecolore per la trasmissione “Gol su Gol”, si è così espresso sul suo impiego: “Il nostro obiettivo è il bene della Salernitana, è normale che giocare ti rende sempre felice. La panchina è un habitat nuovo per me perché ho quasi sempre giocato”.

Sulla verve di mister Colantuono: “A volte ti devi tappare le orecchie, ma ti serve a darti una svegliata e stare sempre sul pezzo. L'allenatore deve fare anche quello”. Su Orlando: “Al Vicenza giocava davanti a me, alto a destra. E' un giocatore forte, un grande rompiscatole (ride ndr). Difficile da marcare, perché corre, sterza, ha grande forza nelle gambe. Di sicuro era più adatto al 4-3-3 dell'anno scorso per caratteristiche. Il ruolo di esterno nel 3-5-2 lo penalizza un po', ha spiccate qualità offensive”.

L'esterno casertano ha poi speso parole al miele per la tifoseria granata e la Curva Sud: “Credo che tutti i giocatori passati per Salerno siano rimasti sbalorditi dalla curva e dal tifo salernitano. Indossare quella maglia per noi è qualcosa di inspiegabile”.

Giocare a calcio è un mix di tutto – ha proseguito Pucino - adrenalina ed emozioni, la gioia di un gol, la tristezza per una sconfitta. Le emozioni sono quelle che ti restano. Per me il calcio è passione, condividere momenti belli e brutti con i tuoi compagni. Va ben oltre la firma su un contratto. Il giocatore è una persona normale, c'è sempre l'uomo. A volte si deve capire che c'è una persona dietro al giocatore e che un errore può capitare e non è voluto”.

L'ex Vicenza ha poi concluso facendo un primo bilancio di questo inizio di stagione: “Siamo una squadra organizzata e fisica, ora stiamo peccando sotto il piano del gioco e del possesso, ma quello col tempo si migliora. Se non hai carattere e organizzazione non vai avanti, invece. Tutti hanno faticato a segnarci. Dopo Benevento abbiamo affrontato l'Ascoli e ci siamo trovati subito sotto, ma abbiamo reagito e rischiato di vincere. Quando torni a casa con un punto da Cremona, pur non avendo fatto una partita eccezionale, è sempre una cosa positiva”.


Altre notizie
PUBBLICITÀ