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Salernitana, giusto far partire Ederson? La riflessione

di Gaetano Ferraiuolo

La cessione di Ederson all'Atalanta, anticipata dalla nostra redazione nel primo pomeriggio di ieri, non può rappresentare una sorpresa. Era fin troppo evidente che le parole del ds in conferenza stampa fossero del tutto strategiche, così come era evidente che il presidente Danilo Iervolino non lo considerasse incedibile. La partenza del brasiliano, uno dei calciatori più incisivi tra quelli acquistati da Sabatini, ha diviso l'opinione pubblica: da un lato chi è arrabbiato con la società perchè un grande progetto non può prescindere dalla riconferma dei migliori, dall'altro chi reputa una grande operazione incassare 15 milioni e assicurarsi le prestazioni di un giovane difensore di prospettiva già nel giro della Nazionale under21. Il campo dirà. Sgombriamo subito il campo da equivoci: se un calciatore deve restare malvolentieri a Salerno, giusto vada altrove. Nel calcio di oggi, d'altronde, basta mezza stagione buona per sentirsi campioni e per ritenersi pronti per altri traguardi: vedremo se a Bergamo Ederson sarà quello ammirato fino alla gara interna con la Fiorentina o il centrocampista stanco e a tratti impalpabile delle ultimissime apparizioni. Il discorso, però, è ampio: il fatto che molti atleti abbiano preferito andare altrove lascia intendere che lo sbandierato progetto "Europa League in tre anni" sia andato incontro ad un ridimensionamento. Perdere in un colpo solo quasi tutti i principali artefici del miracolo sportivo non è un grande bigliettino da visita, soprattutto se le alternative saranno soltanto giovani di belle speranze. Riteniamo, però, che Iervolino sia persona troppo intelligente e competente per non capire che Ederson andrà sostituito con un giocatore di alto livello, che già conosca la serie A italiana e che possa essere una garanzia. 


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