Una promozione meritata. Non c’è nulla da dire. Lo certificano i numeri: 19 vittorie, seconda miglior difesa, secondo miglior rendimento casalingo, più punti di squadre come Lecce, Monza e Spal che avevano a disposizione giocatori eccellenti e budget faraonici. La Salernitana torna in serie A, il problema multiproprietà non si è mai posto e, a breve, la proprietà annuncerà le novità necessarie per iscrivere la squadra e godersi la massima categoria. Ci auguriamo con un direttore sportivo diverso. Numeri alla mano Fabiani ha fatto bene, ma è un ciclo finito da tempo e certo in A non si può improvvisare: occorrono dirigenti di categoria, che conoscono i giovani di valore ma che sappiano anzitutto prendere gente forte, che consenta di difendere la A. Non scommesse o triennali a giocatori a fine carriera come spesso è accaduto. Dopo 7 stagioni, molte delle quali fallimentari, ora c’è la possibilità di ricominciare e la rivoluzione societaria deve toccare ogni componente, altrimenti i sacrifici fatti saranno vanificati. E’ la vittoria di Fabrizio Castori, simbolo di una Salernitana in cui non credeva nessuno e che, invece, ha sbaragliato la concorrenza. E’ la vittoria di un gruppo che non ha mai mollato e che, pur giocando male, è stato assolutamente concreto e continuo: praticità e voglia di vincere, ben lontano dalla mentalità da tiki taka di Ventura che ha comportato flop di ogni genere. E’ la vittoria di Gennaro Tutino, napoletano che ha fanno innamorare Salerno, che ha segnato 13 gol e che in estate, come abbiamo raccontato più volte, volle fortemente indossare la maglia granata. In una squadra che badava soprattutto a non prenderle è tanta roba superare la doppia cifra, anche ieri ha fatto la differenza e il nuovo corso non potrà che partire da lui. Ma è anche la vittoria della tifoseria, di quelli che hanno sempre creduto nella squadra e che oggi si godono il trionfo contro chi, invece, pensava ai galleggiamenti, al freno a mano e a tante trattative inesistenti. Salire sul carro è sempre semplice, ieri per strada c’erano migliaia di persone ma nella sconfitta, che è sempre orfana, si sono visti i veri appassionati. I 200 di Budoni, i 2500 della C2, i 10 di Sarnano .Laddove la nostra redazione era tra le pochissime ad esserci e a trasmettere positività, entusiasmo, ottimismo ad un ambiente sportivamente parlando depresso. Senza presunzione diciamo che un 1% di merito per questo traguardo va anche a noi, ad alcuni giornalisti che ci hanno messo la faccia prendendosi anche insulti e critiche di ogni genere. Ma che oggi hanno avuto ragione e chi è intellettualmente onesto lo riconosce. Ma non è il giorno delle polemiche. Salerno torna con merito in A e speriamo si salvi pure il Benevento per vedere una Campania mai così rappresentata in A. Chiudiamo con un doveroso abbraccio alla famiglia di Loris, ragazzo morto per un incidente stradale ieri sera.
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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