La gara d'esordio del campionato di Serie B vedrà la Salernitana sfidare il Palermo allo stadio Arechi, in una gara dal sapore speciale per Gennaro Troianiello, che ha vestito entrambe le maglie, quella granata e quella rosanero. L'attaccante partenopeo, che vanta una carriera importante ed è definito "mister promozione" per i suoi otto campionati vinti, non ha vissuto all'ombra dell'Arechi, nel 2015/16, la stagione più fortunata, non riuscendo a trovare la giusta continuità e trasferendosi nel mercato invernale in prestito alla Ternana. Tuttavia l'esterno classe '83, attualmente svincolato e aggregato alla compagine Aic dell'Equipe Campania, ha conservato un ottimo ricordo della sua, pur breve, esperienza a Salerno, come sottolineato nell'intervista rilasciata ai nostri microfoni:
Tra le tante piazze in cui ha militato figurano anche Palermo, nella stagione 2013/14, e Salerno, nella prima parte del 2015/16, prossime avversarie sabato pomeriggio all'Arechi. A quale delle due piazze è rimasto maggiormente legato e per chi farà il tifo?
“Ogni piazza è una storia a sé e ognuna ti lascia qualcosa nel cuore. Palermo forse qualcosina in più perché sono rimasto tutto l'anno e abbiamo vinto il campionato, è normale sia rimasto molto legato. Dell'esperienza a Salerno la cosa che porto più nel cuore è quel gol nel derby con l'Avellino, al ritorno in Serie B dei granata (il definitivo 3-1 ndr). Ricordo con grande affetto quel momento, anche se è stata una stagione un po' tribolata per me. Salerno vive di pane e calcio, è una piazza che ti fa sentire importante, una cosa bellissima. La gara di sabato sarà equilibrata”.
Sentiva di poter dare ancora il suo contributo in quella Salernitana? Ha rimpianti per la sua avventura in granata?
“Le mie caratteristiche non si sposavano al meglio col modulo di mister Torrente, quindi decisi, di comune accordo con la società, di andare a giocare altrove (alla Ternana ndr). Mi sono lasciato benissimo con la società granata e col direttore Fabiani. Non porto né rancore né tanto meno rimpianti, anzi, sono sempre felice ed onorato di giocare in piazze importanti come Salerno, dove devi essere disposto ad accettare sia gli applausi che le critiche”.
Nella stagione a Palermo lei ha giocato insieme a Davide Di Gennaro, neoacquisto granata. Si aspettava questo colpo? Cosa ne pensa del mercato condotto dalla Salernitana?
“Non mi aspettavo l'acquisto di Di Gennaro, credevo andasse al Parma. Sono rimasto colpito, la Salernitana è riuscita a convincerlo a scendere in B. E' un giocatore che, se sta bene, è di categoria superiore. I granata hanno fatto una grande campagna acquisti, anche se non sempre nel calcio gli investimenti vanno di pari passo coi risultati, occorre trovare la giusta quadra. La società ha fatto oltre il dovuto e non le si può imputare niente”.
E' stata un'estate caotica per il calcio italiano, tra ricorsi, fallimenti e la decisione di bloccare i ripescaggi in cadetteria. Che idea si è fatto in merito?
“Da tempo il calcio italiano è in questa tribolazione. Non è una bella situazione, nessuno ci fa una bella figura. Alcune squadre non sanno se fare un mercato per la Serie B o per la C, regna il caos. Credo e spero che questa sia l'ultima volta che accada, mi auguro un nuovo inizio da quest'anno”.
Che campionato si aspetta in Serie B? Quali sono le sue favorite e cosa si attende dai granata?
“Le squadre retrocesse dalla Serie A partono favorite certamente, ma alla fine parlerà sempre il rettangolo di gioco. Occorrono varie componenti, anche la fortuna, per vincere un campionato. La Salernitana era forte già l'anno scorso, spero possa fare qualcosa di veramente grande. Tutti vogliono vincere, Lotito vuole sicuramente la Serie A. Non è vero quanto si dice a volte, che non sia interessato al salto di categoria. Ogni anno costruisce un'ottima squadra, poi il calcio è imprevedibile”.
Lei è considerato un vero talismano, avendo centrato in carriera ben otto promozioni, di cui cinque dalla Serie B alla Serie A. Quale porta maggiormente nel cuore?
“Ogni promozione ha il suo perché, le porto nel cuore indifferentemente tutte. Col Nuoro in Eccellenza ho provato le stesse emozioni di quando ho vinto il campionato a Palermo, ad esempio”.
Il giocatore più forte con cui ha giocato nella sua lunga carriera?
“Sarebbe facile dire Dybala, per la carriera che sta facendo, ma ci sono anche Brienza, che per le sue doti avrebbe potuto avere una carriera migliore, o Immobile, che già da giovane dimostrava grandi qualità”.
Attualmente lei è svincolato e si sta allenando con l'Equipe Campania. In conclusione, cosa ci può dire sul suo futuro?
“Ho avuto qualche contatto, ma ho voluto attendere tutta questa situazione caotica che sta penalizzando le squadre, molte delle quali non sanno neanche a quale categoria prendere parte. Spero di trovare una sistemazione tranquilla e dare il mio contributo anche quest'anno. Quando appenderò le scarpette al chiodo, invece, sarà molto difficile staccarsi dal nostro mondo, vorrei rimanere nel calcio. L'Equipe è piena di giocatori validi, questa associazione ci fa sentire parte di un gruppo, è importantissima per noi svincolati”.
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