“Per noi allenatori è difficile fare calcio dappertutto, non solo a Salerno. E’ uno sport vissuto in maniera viscerale, senza equilibrio e basta una sconfitta per scatenare le critiche. E’ una città con grandissima passione, che nutre aspettative superiori ai risultati che la squadra sta ottenendo. Un futuro a Salerno? Sono un professionista, stiamo parlando di una piazza straordinaria rappresentata da una società che sta cercando di gettare le basi per un futuro migliore. Mai dire mai, non sappiamo cosa ci potrà riservare il futuro”. Così il tecnico Massimo Rastelli intercettato telefonicamente in esclusiva dalla nostra redazione. “Non mi va di parlare della Cremonese, è un’esperienza chiusa. La società ha fatto una scelta, dinanzi a queste cose preferisco non rilasciare dichiarazioni. Poi il tempo dirà” ha aggiunto successivamente prima di addentrarsi sul campionato di serie B e anche sulla Salernitana: “Quello cadetto è sempre stato un torneo equilibrato, in ogni partita può succedere veramente di tutti. Si può battere la prima e perdere contro l’ultima, se ti rilassi un attimo ti battono anche se sei il più forte. La qualità si è distribuita in modo omogeneo in tutto il campionato, solo il Benevento sta avendo una marcia trionfale e ha staccato tutti. Non c’è una rosa cuscinetto, piuttosto un gruppone di tante squadre racchiuse in pochi punti e che possono alimentare ambizioni di vittoria, ma che sono costrette anche a guardarsi alle spalle. Tra playoff e playout ci sono 4 punti, l’equilibrio regna sovrano. I pochi gol di Ceravolo e Ciofani? Anche in questo caso preferisco non rispondere”.
Si apre l’angolo dei ricordi: “E’ passata una vita da quel mio gol all’Arechi nel 1995, è la prima e unica volta che ho castigato la Salernitana. E’ vero che complicammo i piani promozione dei granata, ma non potevamo permetterci di perdere: con quel pareggio creammo i presupposti per preservare la categoria: mantenemmo inalterato il vantaggio sull’Acireale e, battendo il Piacenza all’ultima giornata, la Lucchese festeggiò la salvezza”. Infine su Niccolò Giannetti, attaccante che proprio con Rastelli ha raggiunto la doppia cifra a Cagliari: "Secondo me stiamo parlando di un talento importante, di un attaccante completo e moderno tra i più forti della categoria. A mio avviso soltanto gli infortuni ne hanno frenato l'ascesa verso categorie ancora più prestigiose, ma la Salernitana si è assicurata le prestazioni di un giocatore di livello assoluto, che si sacrifica tantissimo senza peccare di egoismo. A Cagliari avevo a disposizione un reparto offensivo eccezionale, eppure si è ritagliato uno spazio importante e ha fatto la differenza contribuendo alla promozione in A".
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