A Salerno si parla a bassa voce. Testa, cuore e gambe rivolte a domenica sera per centrare quel sogno chiamato salvezza. Una chimera fino a pochi mesi fa, diventata nel corso delle settimane una bellissima realtà. Grazie ai calciatori, ad un ritmo da zona Europa nelle ultime 10 giornate e ad un lavoro straordinario di Davide Nicola. Un cammino verso il paradiso che è partito da lontano. Dalle difficoltà di un mercato estivo fatto praticamente a costo zero ed un inizio di stagione in pieno passaggio di proprietà. Mesi difficili in cui nel mondo Salernitana si parlava più di trust che di calcio. In tutto questo a tentare di costruire una squadra degna della Serie A, tenendo unito un ambiente e uno spogliatoio confuso c’era l’ex direttore sportivo Angelo Fabiani. L’uomo del mercato della Salernitana per 8 anni e artefice del colpo di calciomercato della scorsa estate: aver convinto un campione come Frank Ribery ad accettare la sfida folle di Salerno. Una figura che è stata fondamentale anche per traghettare il club nel momento più difficile, quando il futuro era nebuloso e si rincorrevano voci tra penalizzazione ed esclusione dal campionato. Per mesi Fabiani è stato l’unico referente di una società affidata ad uno strumento di strutturazione patrimoniale. Alla fine del 2021 è arrivata la svolta con la cessione della società a Iervolino e la rivoluzione dirigenziale. E l'ex direttore, come promesso, ad inizio 2022 rassegna le dimissioni subito dopo l'insediamento della nuova proprietà. Dopo 10 anni Fabiani ha salutato, in silenzio, una città e un ambiente che gli hanno dato tanto e a cui lui ha regalato una Coppa Italia di Serie C e tre promozioni, di cui l’ultima storica in Serie A. Ma anche tanti calciatori che hanno fatto innamorare una città intera.
Dalla prima avventura con Arturo Di Napoli, all’ultimo acquisto Frank Ribery. Nel mezzo i vari Donnarumma, Coda, Gyomber, Tutino o Lombardi per citarne alcuni. Un lungo cammino insieme fatto di alti e bassi, come ogni storia d’amore che si rispetti. Le storie finiscono, così come i rapporti professionali. Salerno e Lotito per anni sono stati il centro del mondo di Fabiani, ma come c’era stato un prima, ci sarà un dopo. Dieci campionati vinti non si fanno per caso, chiedere a Grosseto, Terni, Trieste, Messina e Genova per conferma. Dall’addio alla Salernitana sono passati ormai sei mesi e le occasioni per tornare subito in sella non sono mancate. Già da gennaio scorso quando più di una volta la Sampdoria aveva chiesto a Fabiani disponibilità. Poi complice la voglia di fermarsi un po’ dopo 8 anni a Salerno rimettendosi in gioco dall’estate non se n’è fatto nulla. Ora con la programmazione della nuova stagione anche il suo mercato si riapre. Lasciando cadere fantasiose ipotesi su incarichi da direttore sportivo in seconda o per le squadre primavera. Perchè la volontà è di tornare a fare quello che gli riesce meglio: costruire in prima persona squadre competitive. Magari lasciando ancora una volta il segno. Da vincente. Per l’undicesima volta in carriera.
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