L'articolo 35, comma 5, che regola la partecipazione alle manifestazioni sportive recita quanto segue: "La società che rinuncia per due volte a disputare gare è esclusa dal campionato di competenza o dalla manifestazione ufficiale con delibera della Federazione una volta ultimati i gradi d'appello". In sostanza c'è chi teme che un doppio 0-3 con Udinese e Venezia potrebbe comportare l'esclusione della Salernitana. Teoricamente, stando alla regola datata luglio 2019 (in origine l'estromissione scattava dalla quarta partita), i granata devono assolutamente vincere almeno una delle due battaglie legali per mantenere la categoria e concludere la stagione, in pratica siamo nell'epoca del covid e immaginare un provvedimento del genere in pieno aprile e con classifiche stravolte sarebbe utopistico. La notizia di giornata, però, è che la Lega di A si sarebbe costituita contro la Salernitana per la gara non disputata col Venezia. Ecco nel dettaglio come stanno le cose ad ora:
UDINESE-SALERNITANA
Anzitutto, pur riconoscendo la straordinaria valenza dell'avvocato Fimmano, diciamo per completezza di informazione che è smentita dai fatti la seguente dichiarazione rilasciata oggi alla nostra redazione: "Il giudice sportivo, per prassi consolidata, è solito attribuire uno 0-3 e un punto di penalizzazione. Niente di drammatico, abbiamo già fatto ricorso e siamo cautamente ottimisti". Guardando i precedenti, possiamo invece asserire che ciò sia accaduto solo per Juventus-Napoli dell'ottobre 2020, mentre per Lazio-Torino ed Empoli-Chievo il dottor Mastandrea si affidò a quanto stabilito in precedenza dal Collegio di Garanzia del CONI sancendo da subito la ripetizione del match. Di fatto, ad oggi, Juve-Napoli è l'unica partita nella storia del calcio italiano (epoca covid) rigiocata dopo un iniziale 3-0 a tavolino. Non è dunque affatto vero che un giudice sportivo (non l'ultimo arrivato, ma persona altamente qualificata) adotti a priori il medesimo modus operandi sapendo che negli appelli successivi sarà smentito. Nel caso specifico, non è stata riconosciuta da Mastrandrea la "causa di forza maggiore" contrariamente a quanto asserito dai legali granata, in modo particolare dall'avvocato Chiacchio. "Non sono state poste in essere tutte le azioni atte a disputare la partita", come se la Salernitana - in una situazione di totale emergenza - avesse "spinto" l'ASL ad adottare quel tipo di provvedimento restrittivo sulla base di potenziali focolai. La causa di forza maggiore, è bene ricordarlo, fa sempre riferimento ad avvenimenti imprevisti. Nel dettaglio si legge che "la forza maggiore è una forza, naturale o umana, alla quale non si può resistere: si pensi a un’inondazione che affondi le barche sul porto rendendo impossibile un viaggio già prenotato. Si considera forza maggiore anche il cosiddetto «fatto del principe». Si tratta di un’espressione arcaica per indicare un ordine della pubblica autorità che impedisce o limiti quel tipo di prestazione. Per esempio, un decreto legge che imponga agli italiani di restare a casa per evitare un contagio da pandemia potrebbe rientrare nella forza maggiore, impedendo così le consegne di merce già acquistata, la stipula di un contratto di compravendita dal notaio, la prestazione lavorativa". In questa occasione le autorità sanitarie non hanno bloccato l'attività della Salernitana, ma hanno posto in quarantena i calciatori positivi comportandosi come previsto dalle norme con i contatti stretti. La Salernitana, dopo aver annullato il volo previsto per Udine, avrebbe potuto prenotare un charter privato (come dichiarato anche dal direttore generale dell'Udinese Pierpaolo Marino) e successivamente seguire le indicazioni delle autorità sanitarie competenti. Invece si è attesa la tarda nottata per avere i risultati dei tamponi antigenici e molecolari effettuati d'urgenza dopo le prime positività riscontrate. Nondimeno la vecchia dirigenza avrebbe dichiarato che, in virtù di eventi svolti in precedenza al chiuso e con un buon numero di persone presenti (la festa natalizia, tanto per intenderci), non fosse affatto da escludere che il virus fosse in un fase di incubazione. E, a quanto trapela, il documento che certifica le varie interlocuzioni tra l'ASL e la Salernitana è stato inviato al giudice sportivo non dal club campano ma direttamente dalla Lega di A. In sostanza la Salernitana avrebbe potuto fare come il Genoa un anno fa, partito per Napoli con "potenziali focolai in espressi" ma regolarmente in campo. Mettendo a repentaglio la salute degli altri? E' su questo che si baserà il ricorso successivo. Dunque non è affatto scontato che i successivi gradi di giudizio (in cui l'Udinese non si costituirà) ribaltino quanto stabilito pur essendoci una sostanziale fiducia da parte dell'avvocato Chiacchio che ora, assieme ai colleghi Fimmano e Sica, sta seguendo la vicenda.
SALERNITANA-VENEZIA
Qui il caso è diverso, ma altrettanto ingarbugliato. Era obiettivamente difficile immaginare che la Salernitana potesse scendere in campo in quella circostanza, con un gran numero di positivi. Fu chiesto in largo anticipo il rinvio, ma le autorità sportive stabilirono che la partita restasse in programma il 9 gennaio come da calendario e il Venezia (spendendo una bella somma) partì alla volta di Salerno ritrovandosi in campo per un mini riscaldamento e il successivo triplice fischio dell'arbitro passati i canonici 45 minuti. Ma stavolta c'è una differenza, anzi una novità quasi unica nel suo genere: non solo la squadra avversaria, ma anche la Lega A si è costituita contro la Salernitana. Stessa mossa anche contro Torino e Udinese che si trovano nella medesima situazione per le gare non disputate contro Atalanta e Fiorentina. Un'eventuale udienza successiva ad una sentenza negativa del giudice sportivo attesa per domani vedrebbe, dunque, i granata combattere contro due "nemici", contrariamente a quanto accadrebbe per il caso Udinese. La riflessione è inevitabile: considerando che la Lega A sta andando contro le sue stesse società in modo così evidente e che addirittura ha fatto ricorso al TAR contro le ASL (vincendolo, tranne in Emilia Romagna), il Collegio di Garanzia del CONI ribalterà tutto come accaduto per Juventus-Napoli l'anno scorso o ci sono interlocuzioni "tacite" che permettono alla Lega A di assumere un atteggiamento così spavaldo? Il Venezia promette battaglia, chiederà il 3-0 a tavolino e ha la Lega A dalla propria parte.
Siamo certi, comunque, che alla fine prevarrà il buonsenso e che i punti in palio saranno contesi sul campo. Per buona pace di chi ha promesso battaglia per poi ritrovarsi nella stessa condizione dei granata a chiedere rinvii, annullamento di partite e risarcimenti. Un detto dice "Non sputare in cielo che in faccia ti torna".
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