I migliori frutti spesso sono quelli che si fanno attendere e che vengono colti e mangiati una volta giunti al giusto grado di maturazione. L'amore tra la piazza di Salerno ed il suo direttore sportivo, Morgan De Sanctis, sarebbe sbocciato in ritardo, anzi sembrerebbe stia sbocciando ora, a salvezza ottenuta con anticipo, e potrebbe crescere ulteriormente con il prossimo calciomercato estivo. Il sapiente lavoro di un condottiero come Paulo Sousa è valso a dare finalmente il giusto risalto ai meriti del dirigente abruzzese, capace di costruire una rosa valida già inizialmente e poi di puntellarla in modo intelligente con i giusti innesti a campionato in corso. Tanto dal punto di vista del livello delle prestazioni individuali che nell'ottica dell'espressione complessiva del collettivo granata, i giudizi non possono che essere lusinghieri per De Sanctis e i suoi più stretti collaboratori tecnici. Giovani come Pirola, Bradaric, Lovato e Daniliuc crescono di gara in gara in sicurezza e personalità, mettendo a punto meccanismi difensivi sempre più ostici per gli attaccanti avversari e migliorando nei duelli uomo contro uomo. L'acquisto di Boulaye Dia è stato azzeccatissimo sotto tutti i punti di vista e non certo scontato. Il bomber senegalese si è rivelato la sorpresa della serie A, dal punto di vista tecnico ed economico è stato il crack del mercato e la più vincente tra le intuizioni del Ds, che lo ha atteso e fortemente voluto, ponendolo sin dal principio in cima alla lista delle proprie preferenze. La mossa a sorpresa di fine dicembre, il tesseramento del monumento messicano Ochoa, è stata poi altra geniale trovata, rappresentando una operazione fantastica a livello di ritorno di immagine internazionale, di marketing ma anche di campo, grazie al rendimento eccellente del portiere che ha portato punti in classifica in una fase assai delicata del torneo. A differenza di Ribéry, più utile fuori dai campo per il carisma e per la visibilità mediatica che per l'apporto sul rettangolo verde, Memo ha regalato alla platea granata prodezze in serie e conferito tanta sicurezza ad un reparto arretrato bravo ma dalla bassa età media. L'aver individuato in Candreva la chioccia giusta per la nidiata di ragazzi terribili da svezzare è stata un'ottima trovata, non solo per le doti tecniche e tattiche di un giocatore esperto ed intelligente in campo come pochi, ma soprattutto per le doti umane e la capacità di fare gruppo del leader romano. Nell'ambito della costruzione o ricostruzione quasi integrale di una squadra è normale che qualche scelta non sia stata al momento produttiva come era lecito aspettarsi, ma giocatori come Sambia, Nicolussi Caviglia e Valencia potranno rifarsi perché hanno dalla loro la carta d'identità e la fiducia della società. L'operazione Botheim sta iniziando invece a far registrare note positive e le ultime prestazioni del biondo vichingo della Salernitana promettono una prossima stagione ricca di soddisfazioni e magari di maggior presenza nel tabellino dei marcatori. I mezzi flop, se non altro per le attese e il curriculum vantato, di Piatek e Bonazzoli non sembrerebbero operazioni fortemente volute dal direttore sportivo, ma più figlie dell'entusiasmo del presidente Iervolino, il quale soprattutto per l'ex sampdoriano ha insistito ed accontentato le sue pretese economiche, anche a fronte delle perplessità del suo staff tecnico. Il vero merito, però, dell'ex estremo difensore di Roma e Juventus, va ricercato nell'ottimo lavoro svolto in sede di cessioni, con ben ventidue operazioni in uscita che hanno sfoltito una rosa pesante e alleggerito un monte ingaggi elevato. I rapporti e la rete di relazioni di un manager giovane ma conoscitore del mondo del calcio e con tanti contatti importanti, hanno avuto il loro peso e sono valsi tante collocazioni di calciatori in esubero e fuori dai piani tecnici della Salernitana. Il piano di De Sanctis per Salerno e la sua splendida tifoseria, vanto in casa e soprattutto in trasferta, è ora quello di proseguire nella linea verde, nelle operazioni foriere di potenziali future plusvalenze di bilancio ma specialmente nel tesserare giocatori già affermati a livello calcistico, ora più pronti ad accettare la Salernitana, dopo un'annata di affermazioni di rilievo contro tante big della massima serie. La sensazione più grande che l'ex pipelet trasmette è quella di essere un aziendalista convinto e non per mera opportunità e a riguardo fa scuola una sua considerazione di inizio stagione dove con coraggio evidenziava un forte squilibrio a livello contrattuale tra i diritti dei calciatori e i loro doveri, con i presidenti anello debole del sistema calcio. La tifoseria granata attende però dalla società un colpo importante la prossima estate, a prescindere dalla sorte di Dia a cui nessuno vorrebbe rinunciare. Un giocatore importante potrebbe arrivare per impreziosire un mercato fatto di tanti lungimiranti investimenti e di conferme pesanti. Conoscendo modus operandi e filosofia di De Sanctis possiamo azzardare che se questa brillante operazione vi sarà, non si tratterà di un nome per infiammare le già calde giornate estive e fare impennare la campagna abbonamenti di Iervolino e soci, bensì riguarderà un atleta che dimostrerà qualità umane prima che tecniche e darà sul rettangolo verde un apporto significativo per la causa granata
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