Falso allarme. Non esistono più le “paure” d’una volta. Persino la contemporaneità tra la partita della Salernitana e Luci d’Artista non suscita ansie né timori. Perché gli ultimi dati al botteghino dell’Arechi non sono granché e allora la prossima gara interna dei granata, fissata per domenica 15 dicembre alle nove della sera, può esser giocata regolarmente così com’era stato deciso in origine. Data e ora confermate: fischio d’inizio alle 21, quindi, e non alle 12.30, come aveva proposto il Comune di Salerno, suggerendo il lunch match con una nota inviata alla Lega di serie B. Da Palazzo di Città s’erano posti il problema della concomitanza in via Salvador Allende, nel piazzale antistante il settore tribuna, di tifosi e visitatori diretti verso il centro usufruendo delle navette. La situazione, però, è meno seria di quel che si potesse pensare e soprattutto molto diversa rispetto al passato. Di qui la decisione di lasciare il mondo com’era, e la partita pure. Salernitana-Crotone, per le autorità di pubblica sicurezza, a cui spetta il giudizio insindacabile sull’eventuale spostamento d’una gara (dinanzi a tali esigenze, la Lega B ha l’obbligo d’adeguarsi, anche se controvoglia), non presenta quelle criticità che l’assessorato alla mobilità del Comune aveva esposto nelle scorse settimane. Non solo. L’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, che fa capo al Ministero dell’Interno, ha bollato il match “a rischio 2”, su una scala di 4, perché tra supporters granata e pitagorici non c’è amicizia né - a raccontarla tutta - simpatia, però neppure si registrano precedenti chissà quanto allarmanti.
Dunque per il Viminale sarà trasferta libera, senza obbligo di Tessera del Tifoso, per i calabresi che di per sé non muovono masse “enormi” al seguito del Crotone in trasferta, benché Salerno sia una delle tappe più vicine (o meno lontane) nel loro giro d’Italia dei cadetti. A incidere in modo determinante sulla decisione, oltre a un prevedibile tentennamento della Lega B, che “non ama” stravolgere in corsa il calendario che stila con ampio anticipo, sono stati gli ultimi dati di presenza registrati nello stadio con il nome da principe. Appena 5.432 nel match contro la Virtus Entella, spiccioli in più - 5.787 - per la sfida con l’Ascoli che si portava però dietro oltre 200 sostenitori nel settore ospiti. Numeri irrisori se rapportati alla tradizione dell’Arechi che - dopo il boom d’inizio stagione, con il picco dei 18mila nel derby tra Salernitana e Benevento, attuale record di pubblico nel campionato cadetto 2019/2020 - ha visto abbassare la propria media di presenze a partita a quattro cifre (il dato attuale è 9.325), tanto che nella speciale classifica degli spalti gremiti la società del cavalluccio marino è scivolata sul terzo gradino del podio, alle spalle proprio dei sanniti e del Frosinone che svetta al primo posto. Un trend che si rifletterà pure sulla trasferta di domani a Cittadella: la prevendita chiuderà oggi ma sarà inavvicinabile l’esodo di quasi 600 tifosi d’un anno fa al Tombolato. È l’entusiasmo che s’è disperso, affievolito, quasi spento. Al punto che, dalle parti dell’Arechi, neppure le Luci d’Artista accese fanno più “paura”...
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