Dire che nell’arco di un campionato torti e favori arbitrali si compensano è una delle più grandi falsità della storia del calcio. Fosse così, la Salernitana lo scorso anno avrebbe raggiunto la salvezza con dieci giornate d’anticipo. Non vogliamo nemmeno tornare troppo indietro con la memoria e ricordare la retrocessione dalla A, i regolamenti stravolti a Terni, i play off con Verona e Genoa, i rigori di Cesena per falli fuori area e tante altre situazioni che, se analizzate a fondo, dovrebbero soltanto spingerci a restare a casa per non essere spettatori di una farsa. Sul web qualcuno parla di “alibi dei perdenti”, gente che non vuole bene alla Salernitana: in altre città anche per torti meno evidenti e incisivi ci si stringe al fianco della squadra per tutelarla, qua sembra sia un reato sottolineare che i granata, al netto di limiti ed errori su cui lavorare, sono puntualmente bersagliati dalla classe arbitrale. Ecco nel dettaglio i vari episodi che hanno contraddistinto queste prime 14 giornate di campionato: Terza giornata, Salernitana-Benevento: arbitro Abbattista. Singolare venga designato per il derby lo stesso personaggio che, l’anno prima, aveva inciso negativamente sul risultato finale con l’annullamento di un gol regolare e la mancata concessione di due rigori solari. Stavolta non ci sono state situazioni clamorose, ma l’azione dello 0-2 nasce da uno stop di mano di Letizia sotto lo sguardo dell’assistente Quinta giornata, Salernitana-Chievoverona: arbitro Volpi. Clamoroso il rigore non fischiato alla Salernitana al 62′ per un fallo di mano di Meggiorini. Braccio larghissimo dell’attaccante del Chievo in piena area, poteva essere il gol della vittoria. Sesta giornata, Livorno-Salernitana: arbitro Ghersini. Sul risultato di 1-1 il difensore Bogdan strattona Djuric impedendogli di battere a rete di testa. Rigore ed espulsione per chiara occasione da gol, l’arbitro non ha sanzionato alcuna irregolarità. Ottava giornata, Venezia-Salernitana: arbitro Amabile. Che show del direttore di gara. Dopo due minuti annullato un gol regolare a Niccolò Giannetti, su una situazione praticamente identica viene invece convalidata la rete di Bocalon che, in realtà, era leggermente oltre la linea dell’ultimo difensore granata.
Manca un cartellino rosso a Zuculini che, già ammonito, falciava da dietro e intenzionalmente Di Tacchio. Dulcis in fundo negato un rigore al 93′ per atterramento in area di Jallow: sarebbe stata anche espulsione per il calciatore del Venezia per chiara occasione da rete. Undicesima giornata, Salernitana-Entella: arbitro Dionisi. Non si ricordano errori particolari soltanto perchè Mancosu ha graziato Micai calciandogli addosso a porta quasi vuota. L’azione, però, nasce da un fallo clamoroso non fischiato ai danni di Di Tacchio. Dopo 3 minuti, invece, fermato Gondo a tu per tu con Contini per fuorigioco inesistente: poteva essere il gol del vantaggio. Dodicesima giornata, Cremonese-Salernitana: arbitro Marinelli. Irregolare il gol della Cremonese, quando Migliore crossa c’è Ceravolo in palese posizione di fuorigioco. Pur non riuscendo a colpire la palla è evidente partecipi all’azione inducendo Micai all’errore. Manca il secondo giallo a Gustafson per un intervento da dietro su Maistro, lo stesso fallo per il quale Akpro era stato ammonito dopo 5 minuti. Ai limiti un contatto tra Terranova e Gondo: l’attaccante granata probabilmente accentua la caduta, ma viene ostacolato irregolarmente con una spinta. Potevano esserci gli estremi per il penalty. Tredicesima giornata, Juve Stabia-Salernitana: arbitro Pezzuto. Uno dei più ostili ai colori granata, almeno stando alle statistiche. Al 25′ del primo tempo Tonucci interviene in modo irregolare su Di Tacchio, il classico piede a martello che poteva comportare gravi conseguenze. Il regolamento parla chiaro: rosso tutta la vita. Il difensore delle vespe ha avuto il coraggio di lamentarsi per un provvedimento disciplinare irrisorio. I padroni di casa hanno segnato il gol del 2-0 con due palloni in campo: rete da annullare. Quattordicesima giornata, Salernitana-Ascoli: arbitro Baroni. Bianconeri vicini al gol dopo 10 minuti: nella circostanza Cavion controlla il pallone nettamente oltre la linea del fallo laterale, ma il guardalinee non ravvisa l’irregolarità pur essendo ben posizionato. Lo stesso assistente che annulla inspiegabilmente la rete del 2-0 per fuorigioco inesistente di Gondo: la gara sarebbe stata virtualmente chiusa. Poco dopo Brosco interviene nettamente in ritardo su Lombardi lanciato a rete e in situazione di superiorità numerica per la Salernitana: c’erano gli estremi per il cartellino rosso, ovviamente il fischietto toscano si è limitato all’ammonizione. In oltre la metà delle gare disputate, dunque, c’è almeno un episodio contro la Salernitana. Potremmo dire che mancano all’appello 7-8 punti, quanti ne basterebbero per trovarsi in vetta alla classifica in compagnia di una squadra che si è lamentata pubblicamente e…senza motivo! Nessuno vuole regali nè giustificare i risultati negativi additando le giacchette nere, ma determinate situazioni vanno sottolineate in largo anticipo prima che sia troppo tardi. O, almeno, chi vuol bene alla Salernitana lo fa.
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