Partito come ultima scelta e diventato dopo pochi mesi l’uomo dei record. “Strano il mio destino”, cantava una giovanissima Giorgia a Sanremo ormai un quarto di secolo fa: sembra la colonna sonora perfetta per Milan Djuric, il trascinatore della Salernitana che, soltanto qualche mese fa, sembrava “di troppo” per il tipo di calcio che Gian Piero Ventura aveva in mente. Qualche battuta in buona fede sulla stazza del gigante di Tuzla e l’ultimo posto nelle gerarchie di inizio stagione: il gigante bosniaco ha scalato le preferenze del tecnico troppi fronzoli. Con lavoro e dedizione Djuric, partita dopo partita, si è saputo ritagliare uno spazio sempre più importante nella Salernitana, diventando ora semplicemente imprescindibile. Anche grazie alle sue reti: sono già 8 in stagione, numeri che mai l’ex Cesena era riuscito a raggiungere in Italia, fermandosi nel migliore dei casi a quota 7 (stagione 2015-2016, proprio con il Cesena). Lo score realizzato finora l’ha eguagliato solo una volta, sommando però ai sei centri in cadetteria sempre con i romagnoli i due gol messi a segno in Inghilterra, con la maglia del Bristol City. Numeri che, dunque, con ancora 15 giornate di campionato, possono essere ritoccati verso l’alto. Esperienza, quella oltremanica, poco fruttuosa causa un infortunio che l'attaccante dall’accento romagnolo si è portato dietro anche all’alba della sua prima annata all’Arechi, passata tra una condizione fisica mai al top e le critiche di una tifoseria che si aspettava legittimamente di più da uno dei colpi pregiati del mercato estivo. Fischi ne sono arrivati, ma non hanno mai scalfito l’ariete granata, che dopo un girone d'andata all’insegna delle difficoltà è stato uno dei migliori giocatori del girone di ritorno, come testimoniato dalle 7 reti messe a segno sul finire della stagione regolare, playout compresi. Mai una parola fuori posto, il massimo impegno anche in fase difensiva, con i crampi e con un corpaccione da quasi cento chili da portare in giro per il campo, Djuric ha finito per valorizzare al massimo il lavoro degli esterni - Lombardi e Cicerelli su tutti - consapevoli di poter pescare la zuccata vincente in qualsiasi momento del match, come testimoniato dalle 5 reti su 8 messe a segno di testa fino ad ora in campionato, dato che gli vale il primato a pari merito con Strizzolo del Pordenone. Sono quattro invece, le gare vinte grazie alle sue reti (Livorno, Pordenone, Pescara e Trapani), con il solo Iemmello del Perugia più decisivo in tutto il torneo: sono in totale 13, invece, i punti arrivati ogni volta che il capocannoniere della Salernitana è entrato nel tabellino dei marcatori. Davvero niente male per uno partito come rincalzo e diventato l’uomo dei record.
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