Tra i maggiori protagonisti della preziosissima vittoria a Venezia della Salernitana, la prima di Stefano Colantuono sulla panchina granata, non si può non citare Frank Ribéry. Il talento francese è stato davvero il trascinatore della Salernitana al Penzo, non mollando mai durante il match e prendendosi più volte il peso dell’intera manovra offensiva granata sulle sue spalle. Troppi sarebbero gli aggettivi da impiegare per descrivere al meglio la splendida prestazione dell’ex. Bayern Monaco, onnipresente e generoso in ogni azione salernitana. Usando una metafora, si potrebbe descrivere la prestazione di ieri di Ribéry come quella di un restauratore capace di riportare allo splendore originale e di trasformare in oro tutto ciò che capita tra le sue mani, nel caso del francese tra i suoi piedi. Insomma un vero e proprio piacere per gli occhi, tra tocchi di classe e giocate illuminanti.
Come lasciano intendere queste parole, dunque, la prestazione di Ribéry contro il Venezia è stata sontuosa, come confermano e dimostrano anche molte delle statistiche riferite al match dell’attaccante. Numeri che raccontano, per esempio, di un trentottenne con una forma e una tenuta fisica da far invidia ai più giovani. Ribéry infatti è stato, nel match di ieri al Penzo, il secondo della squadra a percorrere più km. Dopo Francesco Di Tacchio, con 11,881 km percorsi, c’è subito il francese con 10,972 km, di cui 6,872 di corsa e 1,33 di scatto rapido. Addirittura Ribéry è stato anche il secondo calciatore della Salernitana ad avere punte di velocità nello scatto più alte, dopo solo Federico Bonazzoli. Quest’ultimo infatti ha raggiunto i 32,86 km/h, mentre il francese si trova alle sue spalle di pochissimo con 32,71 km/h. Le Hit Maps inoltre dimostrano come l’attaccante sia stato tra i più mobili della squadra, agendo spesso sulla sinistra per rientrare verso il centro e realizzando molti rientri difensivi sempre sul lato mancino.
Oltre a ciò, però, emblema della grande prestazione di Ribéry al Penzo, sono i numeri riferiti ai tocchi e ai passaggi durante la partita. Il francese ha toccato il pallone ben 80 volte, il terzo della squadra dopo i difensori Ranieri e Strandberg, completando ben 44 passaggi su 59 tentati. Ciò equivale ad una percentuale di passaggi riusciti pari all’81%, che ha permesso spesso al francese di realizzare giocate decisive in avanti. Suo infatti è l’assist per i gol di Bonazzoli, così come 4 sono le azioni da tiro create e partite dai piedi di Ribéry. In quest’ultima statistica Ribéry è stato il migliore tra i granata, così come lo è stato nel numero di passaggi progressivi completati, 11. Ovvero tutti quei passaggi che spostano la palla da una situazione di difesa ad una di attacco, permettendo alla squadra di iniziare azioni offensive. Questo fa capire come spesso Ribéry sia il fulcro della manovra granata, come dimostrano i 33 palloni giocati dal francese nella mediana avversaria e i 24 nella ¾ nemica. Addirittura l’attaccante è stato anche il secondo della squadra, dopo Djuric, ad aver toccato più palloni all’interno dell’area di rigore, 6 contro i 12 del bosniaco.
Ribéry, infine, è stato davvero prezioso a Venezia nel far rifiatare la squadra nei momenti di maggior affanno. Il francese infatti è stato il più pressato con Djuric durante la partita, con entrambi una percentuale di pressing subito pari al 60%. Ciò ha fatto si che Ribéry sia stato colui che ha guadagnato il maggior numero di falli, 6, che spesso hanno causato ammonizioni e un espulsione tra le file del Venezia. Insomma tutte queste statistiche non fanno altro che confermare ciò che si nota anche solo assistendo alle partite di Ribéry, ovvero l’enorme importanza che il francese possiede per i granata di Stefano Colantuono.
Autore: Simone Caravano / Twitter: @CaravanoSimone
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