È tempo di bilanci anche in Serie B, quando siamo giunti alla seconda sosta per le nazionali. L’inedita composizione del torneo a 19 squadre, attendendo la sentenza per la riammissione dell’Entella prevista per fine ottobre, ha comportato questa modifica all’interno del calendario, molto più simile al format della Serie A. Dopo sette giornate si possono già trarre alcune considerazioni importanti, pur sapendo che da una giornata all’altra tutto può essere capovolto, come da tradizione per il campionato cadetto. Alcune delle principali candidate alla promozione diretta non stanno rispettando le attese, altre che ambiscono a un posto nei playoff sono in ritardo sulla tabella di marcia. Ma non mancano anche squadre partite senza alcune pressioni e che si trovano ora in una comoda posizione di classifica.
NESSUNA LEADERSHIP — Verona, Benevento, Crotone e Palermo. In estate sembrava che le retrocesse dalla Serie A e i rosanero potessero dominare il campionato, avendo organici di grande livello, invece nessuna di queste squadre - almeno per il momento - è riuscita a dare continuità di risultati. Verona e Benevento hanno cominciato con il piede giusto, inanellando più risultati positivi, ma ora vengono da un periodo di flessione dovuto ai due k.o. incassati nelle ultime due giornate; Zamparini a Palermo ha deciso di richiamare Stellone al posto di Tedino, mossa già effettuata nello scorso campionato, nonostante quella di Brescia fosse l’unica sconfitta finora incassata dai siciliani. Probabilmente non sono andati giù i pareggi inaugurali con Salernitana e Cremonese. Panchina in bilico per Stroppa a Crotone, i 7 punti guadagnati in altrettante gare non sono abbastanza per una squadra che punta all’immediato ritorno in massima serie. Saranno decisive le due partite consecutive allo Scida con Padova e Salernitana.
SORPRESA PESCARA — Ai nastri di partenza il Pescara era annoverato tra le squadre che avrebbero lottato per una salvezza tranquilla, considerando l’ultimo campionato tutt’altro che esaltante. Invece Pillon ha fatto valere la sua saggezza calcistica, riuscendo a dare equilibrio e carattere alla formazione abruzzese, ora addirittura al primo posto con 15 punti. Unica imbattuta insieme alla Cremonese, ha recuperato all’ultimo i match in trasferta proprio a Cremona e a Brescia, ha superato di misura nientemeno che Crotone e Benevento e se non fosse stata ripresa sul 2-2 dallo 0-2 in quel di Padova probabilmente parleremmo di mini-fuga. Sarà chiave al rientro la sfida di La Spezia, dove i liguri finora hanno sempre vinto, facendo del Picco un vero e proprio fortino inespugnabile.
ZONA PLAYOFF — Se lo Spezia è formidabile tra le mura amiche e ha più di un problema in trasferta, se non nell’ultimo turno a Livorno, il Lecce di Liverani ha gli stessi punti in classifica e viaggia in piena zona playoff. Da neopromossa avrebbe come obiettivo la permanenza in categoria, ma con un inizio così convincente (spicca il successo per 2-0 a Verona su tutti) può sperare di andare oltre, sospinta da una tifoseria esemplare. Attualmente ci sono anche Cremonese e Cittadella nella zona destinata agli spareggi per la promozione in A: la società grigiorossa ha costruito un organico di qualità ma finora queste sono state espresse solo in parte, troppi i pareggi (già 5), bene la difesa ma evidenti i problemi in attacco nonostante il rientro di Paulinho; i veneti hanno iniziato con 3 vittorie consecutive, poi i k.o. di misura con Spezia e Benevento e il pareggio esterno di Lecce. Venturato non ha più a disposizione giocatori del calibro di Vido, Kouamé e Chiaretti, ma sa come si arriva ai playoff e vuole riuscirci per il terzo anno consecutivo.
FALSA PARTENZA — Oltre al Crotone, di cui abbiamo già parlato, anche Brescia, Perugia e Venezia hanno incontrato difficoltà in questo avvio di stagione. Il Brescia ha perso solo a La Spezia alla seconda giornata, ma con Suazo in panchina sono state troppe le partite messe sul binario giusto e poi gettate al vento nei minuti finali, per questo Cellino ha scelto il bresciano Corini al posto dell’honduregno. Con una squadra così e un Donnarumma scatenato i playoff sono il minimo. Cambio in panchina anche in laguna, con Zenga che ha da qualche giorno sostituito Vecchi, in quanto troppo misero un bottino di 4 punti in 6 partite, soprattutto se il metro di paragone è il bel lavoro compiuto da Pippo Inzaghi nello scorso campionato. La stessa sorte dei colleghi per poco non è toccata a Nesta, che dopo le sconfitte del suo Perugia a Palermo (sonora) e in casa con il Carpi ha seriamente rischiato di saltare, ma la proprietà ha deciso di rinnovargli la fiducia e da lì ha conquistato 4 punti contro Cosenza e Venezia.
ULTIMI POSTI — Escludiamo il Foggia di Grassadonia tra le squadre in fondo alla classifica, che con un ritmo da primissimi posti ha già polverizzato la penalizzazione di 8 punti e vanta il miglior attacco con 14 gol. Le neopromosse Livorno e Cosenza sono ancora a secco di vittorie, specialmente i toscani di Lucarelli stentano a causa di un attacco sterile e poche idee di gioco. Leggermente più proficuo l’avvio del Padova, in grado di pareggiare a Verona e vincere con il Venezia prima di una serie negativa ancora in corso con 3 sconfitte e 2 pareggi; 5 i punti del Carpi, e tutti che portano la firma di Fabrizio Castori: chiamato di nuovo in Emilia, ha risollevato una situazione che con Chezzi - scommessa dalla D - stava diventando tragica con 3 sconfitte in altrettante gare, di cui due piuttosto pesanti con Foggia e Verona. Infine una nota sull’Ascoli, squadra totalmente rinnovata e che a sprazzi con Vivarini mette in scena un ottimo calcio, oltre a risultare più solida. Lavori in corso per una salvezza senza patemi, aspettando i gol di Ganz (con il Foggia è tornato a sbloccarsi dopo oltre un anno), il ritorno di Ardemagni (ora infortunato) e le giocate di Ninkovic.
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