Il tecnico dei granata Gian Piero Ventura incontra la stampa a due giorni dal derby contro il Benevento. Ecco le sue impressioni:
Come stanno Kiyine e Cerci?
"Kiyine si è allenato, se non succedono drammi sarà della partita. Cerci non è ancora pronto per fare una partita, ma gli faremo respirare l'area dello spogliatoio. Così si diventa protagonisti".
Quanto sarà importante questa sfida?
"Capisco che è un derby, è importante per le due città e per le due tifoserie. Per me è importante perché rappresenta una partita contro una squadra forte e competitiva. È una verifica importante. Il Benevento ha uno degli organici più importanti del campionato. È una partita che m'incuriosice molto, a fine gara tireremo le somme per capire cosa siamo e cosa dobbiamo migliorare".
Tanta gente allo stadio. Maggiori responsabilità?
"Noi siamo contenti e ringraziamo in anticipo per la presenza dei tifosi e per quello che ci daranno. Il nostro obiettivo è fare meglio. Devi fare risultati, gioco, calcio, coinvolgimento per fare meglio. Probabilmente il derby incide molto, il nostro obiettivo è che ogni partita per noi ci sia un'attesa importante. Ma abbiamo voglia di riconquistare gli altri 10mila che mancano".
Heurtaux?
"Non sarà convocato. Deve fare quello che hanno fatto gli altri. Deve fare la stessa trafila di Cerci, ci vorrà ancora del tempo".
Chi gioca al posto di Akpa Akpro?
"Al 99% gioca Odjer".
Affrontare il Benevento darà più stimoli?
"Stiamo lavorando per costruire qualcosa di duraturo, vuol dire dare sostanza. Noi stiamo lavorando per essere, il problema non è chi hai di fronte ma chi sei tu e cosa vuoi diventare. Abbiamo tanto rispetto del Benevento, altrimenti saremmo presuntuosi e non ho mai visto un presuntuoso che vince. È evidente che al di là del risultato, se fai una buona partita, credo sia un'ulteriore autostima per il gruppo. Non può essere la squadra che abbiamo di fronte a darci stimoli".
Inzaghi allenatore?
"Vorrei essere io al suo posto. Ha fatto anche cose buone da quando ha iniziato. È andato al Milan, si è messo in discussione in serie C e ha vinto il campionato. Sta facendo un percorso, io condivido molto l'umiltà con cui si è rimesso in discussione. Sta facendo un percorso per diventare un allenatore importante".
Se dovesse vincere la Salernitana....
"Significherebbe che siamo sulla strada giusta ma siamo sempre alla terza di campionato".
Jallow è reduce dagli impegni con la Nazionale. È preoccupato?
"Se un ragazzo di 20 anni è stanco per aver fatto due partite...Giannetti sta bene e presumo che giocherà. Djuric sta benissimo, si sta allenando benissimo e sono contentissimo. Ho un sacco di gente che ha voglia di giocare e voglia di crescere. Sono un allenatore fortunato perché ho un gruppo che mi dà soddisfazioni. Sono arrivato qui con una buona dose di entusiasmo, hanno intrapreso la strada giusta e vado al campo con il piacere di confrontarmi e aiutarmi. Mi danno un'ulteriore dose di energia. Ognuno di loro ha la possibilità di raggiungere gli obiettivi che ha nascosti".
Per la prima volta all'Arechi ci saranno i co-patron Claudio Lotito e Marco Mezzaroma...
"Quando i presidenti sono presenti è sempre un fatto positivo. Sono contento che si rendano conto che attraverso il lavoro, la serietà, la professionalità, Salerno è in grado di dare risposte. Questa è una piccola, grande risposta che ci sta dando Salerno, mi auguro che ce ne siano altre".
Per la mezz'ala sinistra chi tra Maistro e Firenze?
"È uno dei dubbi, dobbiamo fare delle verifiche sul piano fisico, tecnico, comportamentale. È un dettaglio ma la Salernitana, ad oggi, è la seconda squadra più giovane del campionato. I giovani hanno bisogno di essere presi, valutati e aiutati".
Quando questa scintilla ci sarà in Cerci, immagina una Salernitana tatticamente diversa?
"Si può fare tutto, anche il 3-4-3 ma per poterlo fare devi avere la conoscenza. Se cambi modulo cambia tutto. Nel momento in cui hai un giocatore offensivo come Cerci, si può fare tutto".
Dziczek?
"Patrick ha potenzialità enormi, ha due piedi buoni, anche di più di buoni. Ma non conosce le dinamiche del calcio italiano. Bisogna capire cosa significa aggredire, significa tante cose. Di positivo è che capisce il calcio, legge il calcio. Anche senza parlare italiano capisce la situazione. L'abbiamo preso come investimento tecnico e anche economico. Può diventare un giocatore importante. Le potenzialità sono importanti, bisogna dargli il tempo necessario. Capisco che c'è voglia di vederli ma faremmo un errore madornale. Potremmo avere sorprese piacevoli piuttosto che aspettative disattese".
La Nazionale le è piaciuta?
"Non ho avuto il tempo di vederla. Erano due partite che lasciano il tempo che trovano. Più logico parlare di quello che è stato seminato. Sono assolutamente d'accordo con il percorso che sta facendo Mancini e gli faccio un grosso in bocca al lupo. Io appartengo alla vecchia generazione, io tifo Italia".
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