Nelle settimane precedenti abbiamo elogiato spesso Paulo Sousa indicandolo come valore aggiunto imprescindibile per raggiungere l'obiettivo salvezza. Dopo aver ereditato una squadra in difficoltà, incapace di vincere partite alla portata, che prendeva mediamente 3 gol a partita e che rischiava di retrocedere, il trainer granata si ritrova oggi da +4 a +9 sulla zona calda e ha conquistato cinque risultati utili consecutivi fermando avversarie in forma e di livello come Milan, Monza e Bologna. A La Spezia, però, ci aspettavamo qualcosa in più. Riproporre un camaleontico 3-5-2, tanto per fare un esempio, ha depotenziato un calciatore come Candreva che, al Picco, a tratti è stato quasi spettatore non pagante. E, dopo un primo tempo tutto sommato positivo, nella ripresa si è quasi rivista la Salernitana abulica, senza idee e presa a pallonate che ha caratterizzato buona parte della gestione Nicola. Il mister è sul banco degli imputati per le sostituzioni. Togliere un riferimento fisico e offensivo come Piatek è sempre pericoloso, controproducente è anche opporsi ai dinamici e muscolari centrocampisti dello Spezia con gente leggerina come Maggiore, Vilhena e Bohinen. Chi è subentrato lo ha fatto nel peggiore dei modi, resta da capire che fine abbiano fatto il Maggiore ammirato proprio con la maglia dello Spezia e quel Bohinen che, ormai, a distanza di 9 mesi non può più avere l'alibi dell'infortunio capitatogli il 7 agosto in coppa Italia. Sousa, però, è da standing ovation per la sua onestà intellettuale. Dopo gli 8 gol di Bergamo avevamo ascoltato analisi veramente strambe, in tante occasioni la Salernitana perdeva e sentivamo Nicola parlare con soddisfazione di "passi in avanti" che vedeva solo lui. Oggi Sousa si è assunto la responsabilità, ha ammesso di aver sbagliato qualcosa e ci ha messo la faccia senza nascondersi dietro la retorica o gli alibi di comodo.
Analizzando i freddi numeri, comunque, la Salernitana ha 9 punti di vantaggio sul Verona, ha ottenuto il quinto risultato utile di fila (terzo in trasferta), ha segnato per la terza gara di fila, ha lo scontro diretto con lo Spezia a favore e potrà permettersi di affrontare l'Inter all'Arechi in totale serenità. A proposito di Arechi, Bradaric ha chiamato a raccolta i tifosi dicendo che "assieme a loro nulla è impossibile". Ha ragione il terzino granata: la tifoseria sta avendo un ruolo importante nel cammino dei granata verso la salvezza. Nel catino infuocato del Picco è stato emozionante vedere un muro granata in tre settori su quattro, con cori assordanti, sventolio di bandiere e volume del tifo altissimo soprattutto nei momenti di difficoltà. Possiamo dire, senza timore di smentita, che è anche merito della gente se la Salernitana torna a casa con un punto che sa tanto di missione compiuta. 5-6 punti e i granata saranno certi di poter disputare il torneo di A per il terzo anno di fila. Quanto basta per entrare nella storia.
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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