Votato come miglior portiere della scorsa stagione, Alberto Paleari è atteso come uno dei protagonisti della partita in programma sabato pomeriggio al Tombolato tra Cittadella e Salernitana. Intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana, l'esperto numero uno ha presentato così uno dei big match della quindicesima giornata:
Come giudica il campionato del Cittadella, squadra partita in sordina e che ha saputo rialzare la testa settimana dopo settimana?
"Non siamo blasonati come tante realtà, ma nel nostro piccolo diciamo sempre la nostra. Ormai da quattro anni siamo la mina vagante del campionato e l'anno scorso siamo stati ad un passo dalla storica promozione in serie A. Stiamo studiando la Salernitana da ieri, presumiamo possano giocare con Djuric avanti perchè contro di noi ha fatto la sua miglior partita come testimoniato dalla tripletta. Sarà affiancato da uno tra Gondo e Jallow, è un organico che esprime qualche trama di gioco tipica del repertorio di Ventura. Stanno vivendo un momento negativo, ma nel calcio basta un attimo per ribaltare ogni situazione e noi ne siamo l'esempio: ad agosto sembrava non stessimo stare in campo, per fortuna abbiamo ripreso il cammino in un campionato molto difficile. In 10 punti ci sono tutte le squadre, fatta eccezione per il Benevento che fa un campionato a parte. Siamo consapevoli di affrontare una realtà che ci ha spesso dato fastidio, all'Arechi faticammo nel nostro momento migliore".
Campionato molto equilibrato, bagarre in zona play off e corazzata Empoli in zona playout: come mai?
"Con le 20 squadre le rose si sono tutte rinforzate, la stessa Juve Stabia ha potenzialità importanti e in casa può conquistare tanti punti. E' un campionato bello e avvincente, capace di coinvolgere e appassionare sempre più gente. Noi lavoriamo quotidianamente per cercare di dire la nostra e provare a vincere sapendo che non è facile. L'equilibrio arriva dal fatto che c'è sempre gente affamata, di qualità, che vuole davvero provare a fare la differenza. Non solo le grandi piazze puntano alla promozione, nessuno si aspettava un exploit del genere del Pordenone. Fame e determinazione fanno vincere i campionati, forse anche più della qualità".
Gli episodi spesso spostano gli equilibri e le classifiche, bastano 2 punti in più per cambiare gli obiettivi. E' d'accordo?
"Ricordo che il Brescia vinse il campionato facendo 15 punti dopo il 90', vuol dire che comunque se ci credi puoi arrivare ovunque. L'energia in una partita è determinante, credo che sia un torneo livellato verso l'alto. Se non viene il buon calcio è perchè si creano dinamiche interne che non consentono di esprimersi. Essendo il Cittadella possiamo provare a giocare, Venturato ci chiede pressione alta e limitazione dell'avversario. Abbiamo affrontato il Crotone sabato, ci hanno sorpreso solo su palla inattiva. Il Trapani è l'emblema: qui ha fatto male, poi ha saputo imporsi con alcune top squadre della B".
Il segreto del Cittadella è...?
"La nostra forza è che siamo tutti ragazzi che arrivano dalla Lega Pro, abbiamo tanta fame e una comunione d'intenti che supera quella di altre piazze più blasonate, con tanti nomi, ma meno voglia. Stiamo dimostrando in questi anni quanto vogliamo emergere, il nostro direttore è veramente forte perchè ogni anno cambiamo un sacco di elementi ma restiamo sempre nelle prime posizioni. A maggio tireremo le somme, è chiaro, ma il nostro progetto è molto serio. Chiaramente la qualità di un giocatore che scende dalla A per fare la B incide, ma meglio avere undici leoni che tante prime donne che non si passano la palla perchè vogliono vivere di protagonismo".
Lei ha dimostrato di essere un grande portiere negli anni. Che opinione ha di Micai?
"2-3 anni fa era stato premiato come miglior portiere della serie B, Alessandro a Bari fece annate strepitose. A Salerno non lo so, ne parlerò dopo sabato. Contro di noi fece una discreta prestazione. Il nostro è un ruolo molto delicato, chiaramente non tutte le piazze sono uguali o facili. Ha vissuto un episodio spiacevole a quanto ricordo, ma non sono la persona più adatta per dire se soffra o meno la pressione dell'Arechi. Lì il pubblico è caldo e molto esigente. Ogni tanto quando li sento cantare dietro di me mi rendo conto di quanto pesino".
Cosa teme della Salernitana e quanto può essere incisivo Diaw?
"L'anno scorso avevamo Moncini che ha fatto 16 gol, so che lo vuole anche la Salernitana. Diaw sta facendo bene e c'è bisogno anche di lui per raggiungere gli obiettivi prefissati. Quanto ai granata ammetto di temere Djuric, sulle palle inattive è un valore aggiunto".
E' vero che in estate c'era una trattativa con il Torino?
"So che c'è stato un interesse dei granata, ma alla fine ci ho riflettuto e ho pensato che, per quanto la piazza fosse prestigiosa, probabilmente avrei visto le partite dalla panchina. Sono comunque molto contento di essere rimasto a Cittadella e spero di poter dare il mio contributo per tutto l'arco della stagione".
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