Simy illude, per qualche minuto porta fuori la Salernitana dalla zona retrocessione e poi si torna sulla terra maledicendo gli infortuni e un tiro all'incrocio dei pali che, ripetuto altre dieci volte, terminerebbe con il pallone in curva e i fischi dello stadio. Quello stadio che continua ad essere croce nera per la Salernitana che, al Picco, non riesce proprio a fare il colpaccio. Lo sfiora sempre, questo va detto. E le statistiche non mentono: negli ultimi anni è stata quasi sempre la formazione granata a sbloccare il risultato per poi ritrovarsi negli spogliatoi a testa bassa e senza punti. Accadde nel 2015, quando Coda fece 0-1 prima del tris nel segno dell'ex Sciaudone. Stesso discorso nel 2016: magia di Rosina, pari spezzino a dieci minuti dalla fine e sogno d'esordire con un blitz esterno immediatamente riposto nel cassetto. Non andò meglio nell'era Gregucci, quando Milan Djuric (sempre in quella porta) impattò perfettamente di testa prima che i padroni di casa la vincessero con una deviazione sottomisura di un difensore centrale trovatosi solo nell'area piccola al 96'. La speranza è che all'Arechi le cose possano andare diversamente...

Sezione: News / Data: Sab 16 ottobre 2021 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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