La voce di Gian Piero Ventura inizia a farsi sentire forte quando sul Mary Rosy di Pontecagnano Faiano il sole sta per tramontare. Il gran caldo porta la Salernitana a scendere in campo nel tardo pomeriggio, quasi un’ora dopo l’appuntamento delle ore 18. Il primo ad entrare e l’ultimo ad uscire è proprio Ventura, dopo il triplice fischio finale a confronto con Sofiane Kiyine. Il marocchino è la sua scommessa, schierato esterno a tutta fascia nel 3-5-2 che lo ha visto traballare maledettamente in fase difensiva dinanzi all’impeto del Lecce in Coppa Italia. Eppure il tecnico sembra pronto a continuare sulla stessa strada: lo si intuisce dalla lunga chiacchierata con l’ex Chievo che a testa bassa apprende i consigli di Ventura e poi si esercita sulla conclusione a giro dalla media distanza più volte provata anche nelle prime due uscite stagionali. Errori da correggere per l’appuntamento di sabato all’Arechi contro il Pescara, debutto in campionato da non fallire per riscattare i quattro schiaffi rimediati in Salento e dare un sussulto d’entusiasmo ad un ambiente che aspetta il banco di prova dell’esordio interna. Serve la scintilla, quella che Ventura vuole accendere all’Arechi, ripetendo più volte ai calciatori di mettere in campo corsa e determinazione. Soprattutto nelle esercitazioni di tiro, quando il mister ligure chiede più volte precisione e qualità. In attesa di un aiuto dal mercato, con i nomi di Vasco Regini per la difesa e sopratutto di Mirko Valfdifiori in cabina di regia che vanno proprio nella direzione dei «calciatori di valore» indicata dall’ex ct azzurro alla società dopo il ko in terra pugliese. "Se facciamo tutto bene diventa più facile, non c’è margine di errore", i diktat urlati più volte e considerati fondamentali per il suo 3-5-2.

Sezione: News / Data: Mer 21 agosto 2019 alle 17:00 / Fonte: La Città
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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