"Resto solo se i tifosi saranno dalla mia parte" ha ribadito più volte Iervolino , eppure proprio il pubblico è quello che non ha mai tradito le attese. 1300 persone a Bologna nel giorno di Pasquetta al netto della retrocessione, nessuna contestazione, nessun coro ostile, nessuna presa di posizione dopo una stagione da numeri negativi che fanno rabbrividire.

Solo post Bologna, a dicembre, ci fu l'esposizione di qualche striscione che fece storcere il naso alla proprietà ea un presidente abituato, fino a quel momento, ad essere considerato "il più amato della storia". Oggi, invece, le cronache narrano di striscioni nel cuore della città segnalati alla Digos e rimossi pur senza alcun contenuto esplicito nei confronti della società, di un no al confronto con la curva e con gli esponenti del Centro di Coordinamento, di un club che non Deve dilapidare il vantaggio temporale che può servire a programmare una stagione ambiziosa in B.

Quali sono gli scenari? La società non è in vendita ma non è incedibile. Arrivasse una proposta seria, Iervolino la valuterebbe. Troppa l'amarezza per una stagione così negativa, contraddistinta da allenatori esonerati, due sessioni di mercato sbagliate, qualche attacco social e il caso Dia che ha comportato multe, litigi e denuncia al Collegio Arbitrale.

Ad ogni modo, ad ora, si sarebbero avvicinati al club personaggi che, per conto terzi, avrebbero chiesto informazioni senza mettere sul tavolo proposte concrete. Si parla di un paio di imprenditori della provincia di Salerno con interessi nel campo alimentare e, in passato, impegnati in ambito politico. C'è poi l'ipotesi di un paio di fondi (uno spagnolo, uno americano) che non dovrebbero però trasformare la chiacchierata informale in una trattativa vera e propria pur valutando la possibilità di studiare i bilanci.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 23 aprile 2024 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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