Porta imbattuta fuori casa. A Cosenza la Salernitana ha riscoperto l’ebbrezza di terminare una gara esterna senza reti al passivo oltre 400 giorni dopo l’ultima volta. È passato poco più di un anno e due mesi dal successo della squadra allora allenata da Ventura in casa del Trapani, era il 22 settembre 2019, il giorno successivo alla celebrazione di San Matteo, reso ancora più dolce dal btliz firmato dal rigore di Kiyine. Si è interrotta in terra siciliana l’imbattibilità lontano dall’Arechi di un portiere granata, lo scorso anno era Micai: 20 gare al termine delle quali la squadra con l’ippocampo sul petto ha subito, trasferta dopo trasferta, puntualmente almeno un gol. Ammontano complessivamente a 31 le reti incassate in giro per l’Italia, nell’avvicendamento in panchina tra l’ex ct della Nazionale e Castori, che pure nelle prime tre “uscite” aveva sempre visto Belec raccogliere la palla in fondo al sacco. La svolta è arrivata invece a Cosenza, in una gara importante, e non solo per la vittoria (per ora incredibilmente sub iudice per i noti motivi) che la rete di Tutino ha regalato, quanto per le condizioni nelle quali successo e clean sheet sono maturati. In piena emergenza difensiva, con Lopez, Aya e Veseli fermi ai box per i rispettivi problemi fisici, e il cipriota Karo (per la verità quasi mai impiegato sino ad ora) a casa per via del Covid, il tecnico marchigiano ha dovuto gioco-forza reinventare la propria retroguardia, affiancando al leader e unico superstite Gyomber due giocatori all’esordio dal 1’ in campionato, Mantovani e Bogdan. Il romano non giocava in serie B addirittura dal celebre e sofferto playout di ritorno contro il Venezia del giugno del 2019, prima di un lunghissimo stop forzato a causa di un distacco tendine del flessore destro, che ha costretto il centrale scuola Toro a un’assenza dal calcio giocato di oltre un anno e cinque mesi, compreso il doppio forfait agli ultimi due ritiri pre-campionato. Un calvario infinito che il calciatore “bandiera” dell’ippocampo ha dovuto mandar giù come un rospo, ritrovando il tanto agognato campo in Coppa Italia contro la Sampdoria lo scorso 27 ottobre.

Mantovani si è piazzato sul centrosinistra, provando a respingere tutto quello che capitava dalle sue parti, senza tirare mai indietro la gamba e conducendo una prova di grande attenzione, caratteristica da non dare assolutamente per scontata dopo esser stato fuori così a lungo. E così è anche stato inserito nella top 11 della Lega B. Risposta estremamente convincente anche per Bogdan, pure reduce da qualche fastidio fisico, certo meno grave rispetto al compagno di squadra, ma che comunque aveva decisamente frenato il suo inserimento all’interno dell’organico di Castori (appena 3’ contro la Cremonese prima dei 90’ del San Vito). Segnali importanti quelli offerti dai due difensori, che sicuramente il trainer granata coglierà con entusiasmo, e come spesso ripetuto nel corso della sua seconda avventura a Salerno, come un’opportunità per allargare il ventaglio delle scelte a propria disposizione. Altra risposta importante, arrivata in terra silana, è quella di natura tattica, con l’abbandono momentaneo al tanto caro 4-4-2 per la riproposizione del 3-5-2, sistema di gioco adottato in precedenza solo all’esordio in campionato contro la Reggina. Tutta la squadra, non solo il reparto difensivo, ha mostrato capacità di adattamento e sacrificio. Caratteristiche fondamentali per arrivare lontano. Non subendo gol...

Sezione: News / Data: Ven 04 dicembre 2020 alle 22:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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