Di promesse ne erano state fatte tante . La zona sinistra, il modello Atalanta, la Salernitana mai più ultima e subito dopo le grandi, un mercato roboante per puntare a obiettivi prestigiosi. Invece, di fatto, i granata retrocedono con tre mesi d'anticipo, con una squadra che non sta onorando la maglia, un gruppo spaccato e il rischio di infrangere ogni record negativo. Considerando che la società ha rilevato il club in A, con zero debiti e una buona ossatura, e che due anni dopo si torna in cadetteria, riteniamo che sia quasi un obbligo morale - sportivamente parlando - garantire una pronta risalita.

Sentir parlare di "futuro basato sugli uomini di mondo e non di calcio, anche a costo di prenderli dalla D" e di autofinanziamento fa venire un po' di orticaria, visto che i campionati si vincono con gente di sport, con investimenti importanti e con calciatori forti. Non è più tempo per esperimenti, per dirigenti giovani che poi fanno disastri o altri ormai in carriera che hanno operato malissimo pur con budget ridotti e tanti ostacoli.

Iervolino voleva l'appoggio della piazza e ha già avuto risposte concrete: 16mila col Sassuolo, 1300 a Bologna, nessuna contestazione, nessun coro ostile, nessuno striscione, ma solo tanta voglia di cantare per la Salernitana e far capire a tutta l'Italia calcistica che Salerno va oltre la classifica. Basterebbe questo per uscire allo scoperto già da domani garantendo l'allestimento di una corazzata pronta a combattere nel campionato professionistico forse più difficile d'Europa e che, come sempre, presenterà ai nastri di partenza piazze blasonate almeno quanto la nostra.

Per cancellare, in parte, una delle annate più mortificanti della storia calcistica della Salernitana, bisogna operare in direzione risalita. La gente lo merita, i 1300 lo meritano. Alibi davvero non ce ne sono e ogni altro progetto che andrà in direzione opposta sancirà in modo definitivo un ridimensionamento totale rispetto a quanto detto nel giorno della presentazione ufficiale.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 17 aprile 2024 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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