Era il 9 marzo, e su questo sito - che ringrazio nuovamente per l'ospitalità che da anni mi sta dando - leggevate le mie parole. In realtà non avevo molto da dire, ero solo scoraggiata dall'assordante silenzio che si stava sentendo da casa Salernitana in una momento complicato che vedeva (e ahimè vede tuttora) la squadra ormai sempre più vicina alla retrocessione. Mi lamentavo del fatto che patron Iervolino non aveva ancora parlato di programmi futuri, di nuovi inizi, di progetto e quant'altro. 

A distanza di 14 giorni pensavo di poter commentare altro, speravo che la situazione fosse cambiata visto che il termine del campionato è sempre più vicino... ma niente, tutto è rimasto immutato. Silenzio, solo silenzio. Sono distratta io, che non ho sentito neppure adesso qualche sicurezza sul futuro o qualche voce particolare? Se così fosse chiedo scusa, ma sono abbastanza certa di non sbagliare. E sono abbastanza certa anche del fatto che l'attesa sta diventando adesso snervante e insensata, oltre che poco rispettosa anche per chi gravita intorno a questi colori. 

Mi ha fatto molto riflettere la nota del Salerno Club 2010 presieduto da Salvatore Orilia, nel quale, nella sostanza si dice che non spaventa giocare il campionato di Serie B, ma l'incertezza societaria, in un momento in cui basterebbe poco per riportare entusiasmo. Ecco, sono d'accordo parzialmente, perché in realtà a me la B spaventa, vincerla non è facile e neppure scontato, il campionato cadetto è ormai sempre più livellato e spuntarla ostico, e anche l'entusiasmo non lo vedo così di facile portata: i macigni sulle spalle sono troppi. E più passa il tempo... più pesano. Qualcosa da salvare c'è... ma presidente Iervolino, faccia in fretta!

Sezione: Editoriale / Data: Mer 24 aprile 2024 alle 00:00
Autore: TS Redazione
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