Il diciassettesimo appuntamento con il nostro format-video 'Due chiacchiere con...' ha avuto come ospite Michele Murolo. Il difensore di origini napoletane, nella sua lunga carriera, ha collezionato 226 presenze, tra Serie B e Lega Pro, e realizzato 13 reti. E' stato anche un calciatore della Salernitana nella stagione 2010-2011. A seguire trovate l'intera intervista. 

Salve Michele, coma sta passando questo brutto periodo?

"Un po' come fanno tutti. Sono sceso da Carrara e mi sono messo in 'quarantena' volontaria, mi mancano otto giorni per terminarla. Comunque la mattina mi sveglio, faccio colazione e poi mi alleno un po', seguendo un programma dato dalla società. Non è come stare al campo, ma meglio di niente. Non possiamo assolutamente perdere la condizione fisica". 

Secondo lei quando si tornerà a giocare? 

"Questo non lo so. Il 4 maggio dovrebbe scadere il dpcm del governo e quindi potremmo di nuovo tornare ad allenarci. Aspettiamo le prossime settimane e le decisioni dello Stato". 

Se non si dovesse riprendere, quale soluzione adotterebbe?

"Le retrocessioni le metterei da parte, perché comunque ci sono ancora tante giornate da giocare. Invece per la promozione opterei per i play-off dalla terza posizioni in poi. Annullare tutto, secondo me, non sarebbe giusto, soprattutto per le squadre che hanno già vinto 'matematicamente' i propri campionati". 

Prima della vera e propria ripresa le società effettueranno dei mini-ritiri? La Carrarese come si sta muovendo? 

"Credo che ogni squadra farà un mini-ritiro di qualche settimana. Siamo fermi, se non sbaglio, da più di un mese: la condizione fisica è cambiata. La situazione covid-19 ha stravolto tutto. Prima di iniziare, comunque, faremo anche delle visite mediche per essere più sicuri. Noi della Carrarese ci sentiamo spesso con il mister Silvio Baldini, che ci sta dando una grande mano sotto l'aspetto mentale. Lo ringrazio".

E' a favore di un possibile 'taglio degli stipendi'?

"In questo caso guardo l'aspetto umano. Stiamo combattendo contro un male invisibile, siamo tutti in difficoltà. Personalmente andrà incontro alle richieste della società e ne prenderò atto". 

Passiamo alla Salernitana: che ricordi ha della sua esperienza in granata? Ha qualche aneddoto da raccontarci?

"Ho bellissimi ricordi, peccato perché ho avuto un problema fisico - soffrivo di pubalgia - e questo mi ha un po' condizionato. Dopo la sconfitta con il Sorrento decisi di operarmi. Gli aneddoti sono tanti: per esempio la finale play-off con il Verona. Eravamo nel pullman per andare allo stadio e si sentivano le urla dei tifosi, che ci hanno dato una carica immensa. Poi per me è stato qualcosa di indimenticabile perché era la mia esperienza in una piazza importante. Non vi nascondo che nel pullman, dopo la partita, ho pianto. Salerno fa parte del mio cuore ".

C'è qualche compagno di quell'annata con cui si sente ancora oggi?

"Sì tanti: Ciro Polito, direttore sportivo della Juve Stabia. Anche con Montervino, Rino Iuliano, Errico Altobello e molti altri. Eravamo un gruppo fantastico". 

Cosa provasti nel post-partita di Salernitana - Verona?

"Ero dispiaciuto, ma allo stesso tempo emozionato. E' vero che a Salerno il tifo è il dodicesimo uomo. Piangevo perché sapevo che era finita una favola, è stato un giorno indimenticabile".

La Salernitana sta disputando un ottimo campionato, in piena zona play-off e quasi salva, può essere l'anno buono?

"Non seguo nessuna squadra, perché essendo un calciatore preferisco concentrarmi sulla mia stagione. Comunque è guidata da un grande allenatore e gioca un buon calcio. Spero sia l'anno giusto: la città, i tifosi meritano la Serie A". 

E mister Ventura è l'allenatore giusto?

"In passato ha dimostrato di essere uno dei migliori allenatori in Serie A. Non dobbiamo soltanto guardare al 'fallimento' con la Nazionale. Sbagliare è umano e ricordate sbaglia soltanto chi ha il coraggio di mettersi in gioco".

Oggi giochi con la Carrarese, siete al secondo posto, qual è l'obiettivo della squadra?

"Il nostro obiettivo è di andare in Serie B: alle spalle abbiamo una società forte, che non ci fa mancare niente. In panchina abbiamo Silvio Baldini, un ottimo allenatore e soprattutto siamo un gruppo di calciatori forti e completo. Abbiamo tutte le carte in regola per vincere e fare bene. Poi, i play-off sono simili ad una lotteria, dipendono da tanti fattori". 

Il 4 maggio dovrebbe terminare il 'lockdown' nel nostro Paese: oltre ad allenarti, cosa farai?

"Abbracciare tutti i miei cari e i miei fratelli. Stare con gli amici. In momenti come questi capisci il vero valore dei rapporti umani. Speriamo finisca presto questo brutto periodo". 

Ha mai pensato a cosa farà una volta appese le scarpette al chiodo?

"Non potrò fare il calciatore per l'eternità, lo so. Però preferisco pensare a questa stagione, a vincere il campionato. Dopo mi piacerebbe fare il direttore sportivo". 

Un saluto ai tifosi della Salernitana...

"Spero che la stagione si concluda con la realizzazione del vostro sogno di andare in Serie A. Mi manca tanto Salerno, soprattutto l'atmosfera dello stadio".

Sezione: Esclusive TS / Data: Mer 15 aprile 2020 alle 14:00
Autore: Orlando Aita
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